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Cos'è Rinascenza?

Rinascenza è il momento interiore e storico del superamento,
la presa di consapevolezza, la memoria dell’essere tutti guidati
dalla Volontà e quindi spinti alla vita, alla creazione e al
piacere. La Rinascenza è quindi un fatto che avviene prima di
tutto interiormente, è la rinnovata coscienza di essere creatori
della propria realtà, di poter cambiare attivamente il mondo
osservandolo e agendo tramite prospettive differenti. Questa
è l’antica conoscenza, la più antica.

Quando i nostri avi presero a danzare intorno a un fuoco, imitando scene di caccia, sapevano che quell’immedesimazione avrebbe aumentato la probabilità che la caccia riuscisse. Tutta l’arte è
esito di questa suprema consapevolezza, che sta finalmente
tornando nell’uomo.

Adesso la Volontà ci spinge a riprendere con forza il nostro centro, a tornare umani e viventi. Ricostruiremo l’uomo ed il suo universo passo dopo passo, realizzando quel fine ultimo che è, per noi e per tutti, esistere e sopravvivere nella forma migliore possibile. Nostro compito oggi è far si che l’umanità sopravviva a se stessa. Dobbiamo salvare l’uomo dai demoni che egli stesso ha creato e che lo attanagliano.

La Rinascenza è un processo storico inevitabile, bisogna solo comprendere se l’uomo ne farà parte o sceglierà la via dell’estinzione. L’unico modo per far sì che i nostri figli abbiano alberi sotto i quali prendere ombra è piantarne di nuovi oggi. L’unica sicurezza per il nostro futuro è vivere oggi come se il futuro fosse cosa che ci appartiene, riprendendo consapevolezza che il nostro spirito può sopravvivere alla morte se le nostre azioni puntano all’immortalità. Questo futuro brillante, dello spirito e della ragione, dell’individuo e della Storia, è Rinascenza.

La teoria di rinascenza

Tutta Rinascenza si basa su una teoria filosofica (ma sarebbe meglio dire meta-filosofica) chiamata psicocosmica. Questa afferma che l’esperienza umana sia un rapporto tra due fattori: la psiché, vale a dire il mondo interiore di ciascuno, e il cosmo, ossia l’indecifrabile materia in cui siamo immersi e che noi interpretiamo. Ciascuno di noi emerge quindi come uno psicocosmo, ossia un mondo vero e proprio, immagine della nostra vita interiore e risultato della nostra interpretazione di questo cosmo inconoscibile. Esiste tuttavia uno spazio comune a tutti questi psicocosmi, una verità oggettiva che ci accomuna, vale a dire la matrice da cui tutto si origina: la Volontà.

Questo termine, proveniente dalla filosofia di Schopenhauer, non indica la volontà individuale, ma quella forza che muove tutto ciò che esiste a mantenersi esistente, ampliarsi e prolificare. La Volontà è infatti l’unica cosa su cui l’uomo possa concordare indipendentemente dalla sua singola verità, è l’unico fatto indubitabile della nostra esistenza: esisti. Il tuo corpo potrebbe essere un’illusione, i tuoi pensieri e desideri indotti, la tua identità una maschera, eppure in un qualche modo ci sei e sei costretto ad accettare di esserci; non puoi liberarti da questa verità.

Ogni psicocosmo è quindi come un modo con cui ciascuno di noi esprime questa Volontà, creando il proprio mondo e la propria storia. Dunque, è come se fossimo tutti seduti in cerchio, tutti rivolti verso la medesima verità (la Volontà), ma ciascuno la interpretasse in maniera diversa in base alla propria posizione, alla propria prospettiva. Per questo taluni danno a questa forza il nome di Dio, altri lo chiamano Universo, altri ancora lo chiamano “leggi della natura”. Allora, per la prima volta nella Storia, possiamo fare lo sforzo di ripensare noi stessi in rapporto agli altri e al cosmo non dalle nostre singole prospettive ma da questa più ampia e generale consapevolezza.

Riconoscere ciascuno di noi e ciascuna cosa figli di questa Volontà, ci permette di ricostruire un senso valoriale e morale al mondo. Assecondare questa presa di coscienza, dargli un ordinamento comune e le giuste parole, ci garantisce di poter ritornare creatori e artefici consapevoli delle nostre vite individuali e collettive.

Questa Teoria sulle teorie del mondo ci rende tutti responsabili di fronte alla Storia, ci rende tutti eroi del nostro racconto.

Un futuro a misura d'uomo

Vivere con la consapevolezza della Teoria significa tornare a mettere l’uomo e la sua esistenza al centro. Rinascenza è prima di tutto un nuovo umanesimo, in cui si torna a riconoscere nell’uomo il soggetto centrale dell’esperienza umana. Si torna cioè ad osservare i prodotti dell’ingegno umano, dall’economia alla tecnica, come meri strumenti delle nostre facoltà, oggetti al servizio della nostra sopravvivenza, espansione ed evoluzione.

Il futuro che attende l’uomo, il futuro costruito da Rinascenza, è un angolo di Storia in cui la suprema legge, unica e inviolabile, è la felicità individuale in accordo al benessere collettivo. Torniamo cioè a pensare all’individuo come soggetto unico e centrale nella propria esperienza, ma inserito in un contesto sociale e ambientale, in rapporto agli altri e alla natura. Per questo il futuro che Rinascenza intende creare è un futuro di autentico progresso, di riscoperta di una dimensione esistenziale positiva, di ricerca scientifica e avanzamento tecnico, di arte e di bellezza, di libertà individuale e coesione sociale, di recupero dei diritti e delle tradizioni delle classi popolari, di alleanza tra l’uomo e le forze naturali, di espansione dell’umanità oltre la Terra…

Questo e molto altro è la Rinascenza che ci attende.

organizzare la rinascenza

Ognuno di noi è dotato dalla nascita di individualità geniali, ossia di abilità e di talenti. Così, ognuno ha dei propri modi in cui può prendere parte a Rinascenza realizzando sé.

Per qualcuno, ad esempio, le connotazioni della nostra battaglia saranno più politiche, per altri più spirituali. Per qualcuno la Teoria potrebbe essere in primis un’occasione di crescita personale, mentre per altri è un’autentica spinta alla ribellione. Insomma, ognuno di noi è diverso ed ognuno deve per questo trovare e realizzare la propria Rinascenza.

Per facilitare la nostra battaglia, abbiamo perciò creato una comunità che permetta una partecipazione diretta e orizzontale di tutti quanti, così che i personalismi e la competizione non siano minacce e che vengano premiati autenticamente il merito e l’impegno. La base di Rinascenza siamo noi, persone e cittadini normalissimi che si organizzano in comunità e si ritrovano a scegliere insieme le proprie sorti. Queste comunità locali sono detti comizia, come le antiche assemblee popolari della Repubblica Romana. 

L’istituzione del comiziato non serve solo a recuperare la socialità in un’epoca di alienazione, non serve solo a creare una rete di sostegno reciproco, ma deve essere il cuore della nostra rivoluzione, la base di democrazia diretta che legittima tutta la nostra organizzazione. Il comizia è il luogo in cui la comunità scambia risorse, idee, si incontra, cresce, decide e si responsabilizza. Ci hanno abituato a una democrazia fittizia, ridotta ad una votazione sterile tra partiti tutti sostenitori della medesima classe di potere. Il comizia ci riabitua ad essere partecipi e responsabili, a discutere con posizioni diverse e antitetiche, a cercare l’incontro e il compromesso. Il comizia è lo spazio in cui esercitare la nostra libertà e ricordare che siamo, prima di tutto, relazione.

Ogni comizia elegge periodicamente un prefetto che ne coordina i lavori e soprattutto rende più agevole il contatto con le altre comunità, attraverso un’assemblea di tutti i prefetti chiamata Direttorio.

Il Direttorio, che elegge periodicamente un proprio Presidente, ha il cruciale ruolo di indirizzare l’attività rivoluzionaria di tutta la comunità di Rinascenza, cercando di far confluire l’azione dei comizia verso la vittoria della nostra comune battaglia.

Infine vi è il Garante, attualmente coincidente con il fondatore di Rinascenza, che ha come unico ruolo quello di preservare la Teoria e assicurarsi che l’attività del Direttorio sia sempre indirizzata verso l’autentica Rinascenza e non ne degeneri mai la vocazione ideologica, spirituale e politica.

La Repubblica di Rinascenza

LE NOSTRE IDEE

Tutto è mosso dalla Volontà, la forza cieca che muove ogni cosa ad esistere, migliorarsi ed accrescersi. La dimensione telica della Volontà è quindi l’esistenza stessa. Vivere assecondando la Volontà significa vivere pienamente, rinnegarla significa morire. Quanto più si asseconda la Volontà tanto più si è in grado di esercitare un ruolo creativo sul proprio psicocosmo.

L’essere umano è un essere naturale, guidato in prima istanza dal desiderio di sopravvivere e accrescersi, come individuo e come specie.

La realtà di ogni uomo è uno psicocosmo, ossia la relazione che emerge tra il suo sé (psiché) e l’ambiente (cosmo). Il mondo è quindi una rappresentazione in cui si muove la Volontà di cui ogni essere è espressione: sussistere ed ampliarsi. Il sacro sta quindi nel mondo e nelle cose nel mondo.

L’esperienza umana è una relazione continua basata sulla comunicazione costante tra la propria psiché e il cosmo. La
nostra comunicazione con il mondo quindi ci definisce e al contempo definisce il mondo. Il rispetto, la relazione e la comprensione sono per questo ideali base di Rinascenza.

La felicità si ha nella costante affermazione di sé come individuo, collettività e ambiente (non essendoci distinzione alcuna tra questi elementi, essendo noi relazione). Felicità significa cioè autenticità, adesione al mondo.

L’uomo è un essere al contempo razionale e arazionale e tutto ciò che è un suo prodotto, se vantaggioso per l’individuo e per la specie, è naturale e giusto. La ricerca scientifica, medica, tecnica e di ogni altro prodotto della ragione umana è fortemente incentivata. La ricerca artistica, estetica, letteraria e di ogni altra espressione spirituale umana è fortemente incentivata.

Il progresso mentale, etico, estetico e materiale dell’uomo è il nostro obiettivo. Mentale, ossia perfezionando e ampliando la psiché dell’individuo, rendendolo libero da paure, turbamenti e limitazioni di ordine culturale. Etico, ossia mostrando un modo pratico di agire e di condurre la propria esistenza, come individuo, collettività e specie. Estetico, educando cioè alla cultura e all’amore del
bello, nella sua funzione individuale e sociale. Materiale, cioè superando le limitazioni dell’attuale sistema socio-economico e avviando l’umanità verso un futuro di prosperità, anche oltre la Terra.